'Servo di scena': l'inno al teatro di Harwood ha echeggiato al Kennedy

Fasano - «A teatro non si muore mai». Sotto le bombe di una Londra nel 1940 il servo di scena Norman pronuncia queste parole, che sembrano così attuali. Se la Storia è un circolo, questo spettacolo ne è testimonianza. “Servo di scena”, scritto da Ronald Harwood nel 1979, è andato in scena – appunto – ieri 9 marzo al teatro Kennedy di Fasano, quarto appuntamento della stagione di prosa del Teatro Pubblico Pugliese in collaborazione con l'amministrazione comunale.

Sul palco, con una scenografia molto ricca e ben curata – a rappresentare le quinte di un teatro –, la vita di commedianti ha svelato i suoi segreti: sir Roland, anziano e talentuoso attore, accompagnato dal fedele Norman, servo di scena, e dalla moglie Milady, si mette a nudo mostrando fragilità e paure accentuate dalla stanchezza della vecchiaia. In sir Roland, però, alberga un'anima reattiva e riluttante che lotta per ritrovare sé stessa nel mestiere che ha sempre esercitato: l'attore. Il secondo atto, dunque, diviene un inno al teatro, ai teatranti e alla necessità di continuare ad alimentare il fuoco dell'arte. Nonostante le bombe. In sottofondo, infatti, si sentono sirene, allarmi, elicotteri che devastano la città, ma l'arte continua a scorrere.

Indubbia la performance degli straordinari interpreti, che non hanno bisogno di presentazioni: Geppy Gleijeses, Maurizio Micheli e Lucia Poli insieme a Roberta Lucca, Elisabetta Mirra, Agostino Pannone, Antonio Sarasso e con la regia di Guglielmo Ferro.

Pur riconoscendo la grandezza dell'opera, il primo atto è risultato poco coinvolgente, con un ritmo molto lento. Il secondo atto, tuttavia, ha approfondito i temi presentati spingendosi oltre le righe attraverso i monologhi di sir Roland e Norman per trionfare, infine, in un accorato discorso d'amore per il teatro.

Prossimo spettacolo della stagione di prosa del Teatro Pubblico Pugliese, “Oggi sposi” di e con Ippolito Chiarello, è previsto per mercoledì 16 marzo, sipario 20:30.